
Mi chiamo Valeria,
e da sempre convivo con una sana ossessione per le immagini.
La fotografia è da sempre parte della mia vita. Sono cresciuta nel laboratorio fotografico di mio padre, tra rullini e odore di chimici, finché quella passione di famiglia è diventata la mia vocazione. Ho scelto il Liceo Artistico, studiato Storia dell’Arte e approfondito la Fotografia, imparando a raccontare attraverso le immagini.
Negli anni ho sentito il bisogno di andare ancora più a fondo, esplorando il potere trasformativo dello sguardo: per questo ho intrapreso anche un percorso di studio in fototerapia psico-corporea, che mi ha permesso di connettere la fotografia al mondo interiore, alle emozioni, alla possibilità di riconoscersi e ritrovarsi.
Credo che la vera bellezza viva nei gesti autentici e spontanei, nei momenti che accadono senza pose. È lì che le persone si svelano davvero, ed è quello che cerco di catturare: frammenti di vita vera, emozioni sincere, ricordi che resistono al tempo.
Per me, la fotografia di personal branding è un modo per accompagnarti nelle diverse fasi del tuo percorso personale e professionale, raccontando chi sei — e chi stai diventando. Ogni trasformazione merita di essere vista, celebrata, ricordata.
Con il mio sguardo, voglio raccontare storie. Le tue. Fatte di emozioni, sogni, relazioni e identità. Ogni scatto è un frammento prezioso della tua storia, da custodire con cura.
Mi piace: viaggiare, ascoltare la musica a ogni ora del giorno sorseggiando possibilmente caffè, perdermi nella Natura, osservare le nuvole, il profumo della liquirizia e della salvia, la sabbia, la salsedine, l’aria fresca di montagna, le parole sussurrate e le piccole sorprese.
Non mi piace: gli stereotipi.


Il manifesto
Credo nella celebrazione di
una fotografia semplice, naturale e spontanea:
il mio modo di vedere il mondo.
Credo nella riscoperta delle cose fatte a mano,
che richiedono silenzio, lentezza e bellezza dell’imperfezione.
Credo nella potenza del ritratto come forma di comunicazione,
come strumento per rivelarsi a sé stessi e al mondo.
Credo nella fotografia di qualità, nella personalizzazione dei servizi
al di là delle logiche di mercato.
MYRTO, come la pianta da cui prendo ispirazione,
è simbolo di gioia, di vita e amore:
i momenti speciali della tua vita a cui, io e la mia fotografia,
vogliamo prender parte.

Perché Myrto
Ho avvertito che MYRTO poteva essere la mia parola e ho iniziato a documentarmi sulla sua simbologia. E sono rimasta piacevolmente sorpresa del nesso che ci fosse con il mio progetto di fotografia di matrimonio! E ho così scoperto che, in passato, i rametti di mirto – pianta sacra a Venere – venivano utilizzati per incoronare gli sposi durante il banchetto nuziale come augurio di una vita ricca di affetto. Si tratta proprio di una coincidenza fortuita, perché non lo sapevo prima di aver fatto qualche ricerca! L’idea è nata in una notte d’estate: ero in cerca di qualcosa che rappresentasse in modo simbolico il mio modo di essere, di interpretare la fotografia e che fosse legato alla natura. Ho pensato a diversi nomi di piante e alla fine, lei – non so ancora bene come – mi ha raggiunto. La mia immaginazione mi ha portato in un luogo. Mi sono vista seduta su una scogliera, circondata da piante spontanee ma al contempo resistenti e capaci di dare frutti, nonostante le condizioni avverse dei terreni poco fertili su cui sono spuntate. Il profumo aspro di piante benedette dalla salsedine. Io mi sento così. Un arbusto di mirto in balia del vento: sia in quelle giornate estive dove il maestrale scolpisce il volto e sia in quelle giornate d’inverno dove la schiuma di salsedine raggiunge il cielo e si confonde con lui.